Nata dalla seconda edizione del convegno Growing the Future dello scorso dicembre all'Albergo dei Poveri Università di Genova, la mostra fotografica “Abilità atletiche” esplora il concetto di abilità e celebra la varietà della corporeità nello sport.
Attraverso una serie di ritratti fotografici intensi e autentici, la mostra invita a guardare i corpi sportivi oltre i canoni estetici e le categorie di “abilità” comunemente intese. Lo sport diventa così una lente per esplorare la diversità corporea in tutte le sue forme: corpi bionici, atleti con disabilità, persone transgender, giovani, adulti e corpi semplicemente reali, ciascuno portatore di una storia unica. Ogni immagine restituisce la forza e la bellezza di chi ha scelto di mettersi in gioco, di superare limiti e di trasformare la propria esperienza corporea in energia vitale e comunicativa. La mostra invita a riflettere sul significato profondo di “abilità”: non come misura della performance, ma come capacità di esserci, di vivere il corpo come territorio di identità, relazione e potenzialità. In un’epoca in cui l’immagine del corpo è spesso omologata o filtrata, “Abilità atletiche” restituisce autenticità e pluralità, affermando che ogni corpo è degno di rappresentazione.
La mostra sarà visitabile a Palazzo Ducale dal 14 al 30 novembre 2025.
La conferenza stampa e l'inaugurazione della mostra fotografica "Abilità atletiche" si terrà venerdì 14 novembre alle ore 10.15 presso la Sala della Poesia al Palazzo Ducale di Genova. In programma, oltre ai saluti istituzionali, gli intereventi narrativi e artistici che aiuteranno a per comprendere meglio la mostra.
Per partecipare alla conferenza stampa iniziale è necessario iscriversi: https://forms.office.com/e/BQrk2NJNFz
Il progetto è ideato da Sabrina Dapino (Università di Genova) e realizzato in collaborazione con la fotografa Francesca Ricciardi, con il sostegno e la partecipazione di APS RISEWISE, CPO - Comitato Pari Opportunità e CUG - Comitato Unico di Garanzia dell’Università di Genova e UniGe Radio. Si ringrazia il Palazzo Ducale di Genova per gli spazi messi a disposizione e per il prezioso contributo alla valorizzazione di una cultura dello sport aperta, inclusiva e plurale.
Un racconto collettivo che intreccia ricerca, arte e inclusione per costruire una nuova narrazione dello sport: più umana, più vera, più libera.
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